Piante da tartufo
L’unione tra il tartufo e l’albero, stabilisce complessi rapporti vitali, chiamati simbiosi. Da un lato, c’è la pianta che cede al tartufo ciò che esso non è in grado di sintetizzare, come i carboidrati e gli zuccheri prodotti dalla funzione clorofilliana. Dall’altro, c’è il tartufo stesso, prodotto pregiato della terra, che svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento dell’acqua contenuta nel sottosuolo.
Il tartufo, visto il rapporto di simbiosi che viene a crearsi, non è in grado di esistere senza la pianta.
La produzione di una pianta da tartufo si realizza quindi osservando ciò che accade in natura, avendo a disposizione però attrezzature tecniche tali che in laboratorio si potrà riprodurre perfettamente l’unione pianta-tartufo. Dopo anni di esperienza e centinaia di piantagioni allestite in tutta Italia, possiamo dire che la pianta tartufigena coltivata in terreni idonei condurrà alla produzione di tartufi.
Ottenere un’ottima pianta da tartufi in vivaio però non è tutto. Bisogna fare attenzione a tante variabili e non fare errori al momento della messa a dimora . La prima cosa fondamentale è accertarsi delle qualità chimico-fisiche del terreno destinato alla tartufaia. La migliore analisi in assoluto da fare è controllare se si hanno sul terreno stesso o nelle zone immediatamente vicine, piante che già producono tartufo naturale. Se non abbiamo queste condizioni naturali, si deve analizzare, con indagini chimiche e fisiche, il terreno sul quale si intende contivare il tartufo . Per fare questo ci affidiamo a un rinomato e indipendente laboratorio di analisi di Pescara, che ci fornisce tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per capire se il terreno è adatto ad ospitare una piantagione di tartufo.
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